Grande Oriente d’Italia
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COMUNICATO STAMPA
MASSONERIA, IL GRANDE ORIENTE D’ITALIA APRE I SUOI TEMPLI AL PUBBLICO
Giovedì, 1 marzo 2018 è il giorno della Fierezza Massonica.
Palermo, 01 marzo 2018 – Per la prima volta e per un solo giorno all’anno il Grande Oriente d’Italia apre le porte dei suoi templi al pubblico. Giovedì 1 marzo, i massoni siciliani (sono circa 2300 ndr.) accoglieranno tutti gli interessati nelle Case massoniche di Palermo, Catania, Ragusa, Siracusa, Enna e Campobello di Mazara, in occasione del giorno della fierezza massonica.
L’evento voluto dal Gran Maestro Stefano Bisi, esattamente un anno dopo la perquisizione e il sequestro degli elenchi con il nome dei Fratelli della Calabria e della Sicilia da parte dei finanzieri dello Scico per la Commissione Antimafia nella sede del Vascello, a Roma. «Un’occasione per comunicare la bellezza della nostra plurisecolare opera per l’elevazione dell’Uomo e per il Bene dell’Umanità», ha detto il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi. Ed è per questo che la Sicilia seguendo l’esempio delle altre sedi massoniche sparse in Italia, si mostrerà alla stampa e al pubblico.
Il programma prevede visite guidate con la spiegazione dei simboli e alcuni cenni storici sulla Massoneria.
Palermo, piazzetta Pietro Speciale, 9 dalle 18:00 alle 23:00
Catania, via Maddem, 153 dalle 10.00 alle12:00 e dalle 18:00 alle 21:00
Ragusa, via IV Novembre, 167 dalle 18:00 alle 21:00
Siracusa, via Archia, 14 dalle 17:00 alle 20:00
Enna, via Basilicata, 20 dalle 18:00 alle 20:00
Campobello di Mazara, via Rodi, 61 dalle 15.30 alle 20:30
Messina, via Santa Cecilia, 119 dalle 18:00 alle 20:00
Dall’analisi della Commissione Antimafia sugli elenchi sequestrati è emerso che «in 27 anni su oltre undicimila iscritti al Grande Oriente d’Italia (inclusi bussanti, espulsi e sospesi), 122 sarebbero rimasti coinvolti, ma non si precisa con quale imputazione, in processi avente per oggetto reati di mafia – scrive il Gran Maestro Stefano Bisi nel libro “Massofobia: l’antimafia dell’inquisizione”, edizioni Tipheret– ma che la gran parte di essi è stato prosciolto o assolto. In sei sarebbero stati condannati (due di questi bussanti, cioè hanno chiesto di entrare nell’Istituzione ma sono stati lasciati alla porta; uno è stato sospeso e un altro depennato già nel 2005 perché iscrittosi a un’altra comunione massonica). Numeri irrilevanti […]».