Sabato, 19 Dicembre 2020 11:23

Il giorno della Fierezza Massonica

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Grande Oriente d’Italia

Via di San Pancrazio 8

00152 Roma IT

www.grandeoriente.it

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

MASSONERIA, IL GRANDE ORIENTE D’ITALIA APRE I SUOI TEMPLI AL PUBBLICO

Giovedì, 1 marzo 2018 è il giorno della Fierezza Massonica.

 

Palermo, 01 marzo 2018 – Per la prima volta e per un solo giorno all’anno il Grande Oriente d’Italia apre le porte dei suoi templi al pubblico. Giovedì 1 marzo, i massoni siciliani (sono circa 2300 ndr.) accoglieranno tutti gli interessati nelle Case massoniche di Palermo, Catania, Ragusa, Siracusa, Enna e Campobello di Mazara, in occasione del giorno della fierezza massonica.

 

L’evento voluto dal Gran Maestro Stefano Bisi, esattamente un anno dopo la perquisizione e il sequestro degli elenchi con il nome dei Fratelli della Calabria e della Sicilia da parte dei finanzieri dello Scico per la Commissione Antimafia nella sede del Vascello, a Roma. «Un’occasione per comunicare la bellezza della nostra plurisecolare opera per l’elevazione dell’Uomo e per il Bene dell’Umanità», ha detto il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi. Ed è per questo che la Sicilia seguendo l’esempio delle altre sedi massoniche sparse in Italia, si mostrerà alla stampa e al pubblico.

 

Il programma prevede visite guidate con la spiegazione dei simboli e alcuni cenni storici sulla Massoneria.

Palermo, piazzetta Pietro Speciale, 9 dalle 18:00 alle 23:00

Catania, via Maddem, 153 dalle 10.00 alle12:00 e dalle 18:00 alle 21:00

Ragusa, via IV Novembre, 167 dalle 18:00 alle 21:00

Siracusa, via Archia, 14 dalle 17:00 alle 20:00

Enna, via Basilicata, 20 dalle 18:00 alle 20:00

Campobello di Mazara, via Rodi, 61 dalle 15.30 alle 20:30

Messina, via Santa Cecilia, 119 dalle 18:00 alle 20:00

 

Dall’analisi della Commissione Antimafia sugli elenchi sequestrati è emerso che «in 27 anni su oltre undicimila iscritti al Grande Oriente d’Italia (inclusi bussanti, espulsi e sospesi), 122 sarebbero rimasti coinvolti, ma non si precisa con quale imputazione, in processi avente per oggetto reati di mafia – scrive il Gran Maestro Stefano Bisi nel libro “Massofobia: l’antimafia dell’inquisizione”, edizioni Tipheret– ma che la gran parte di essi è stato prosciolto o assolto. In sei sarebbero stati condannati (due di questi bussanti, cioè hanno chiesto di entrare nell’Istituzione ma sono stati lasciati alla porta; uno è stato sospeso e un altro depennato già nel 2005 perché iscrittosi a un’altra comunione massonica). Numeri irrilevanti […]».

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